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Fondato e diretto, nel 2003, da Ninni Raimondi
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Sacrario di Redipuglia 
di Ninni Raimondi
 
Sacrario di Redipuglia, 500 tra militari e forze dell’ordine protestano contro il green pass 
 
Raduno di membri dell’esercito e forze dell’ordine contrari al Green Pass a Redipuglia. E’ avvenuto ieri nei pressi del Sacrario Militare. Sotto una leggera pioggia circa 500 persone si sono ritrovate di fronte al cimitero monumentale situato in provincia di Gorizia che contiene le spoglie di oltre 100mila soldati italiani caduti durante la Prima guerra mondiale. Il raduno è iniziato alle 14 e finito alle 15,30. 
 
Redipuglia, militari e forze dell’ordine protestano contro il green pass 
La volontà che ha fatto scegliere il Sacrario di Redipuglia, hanno spiegato i promotori al megafono, è stata quella di richiamare alla memoria il valore di sacrificio e abnegazione che oltre un secolo fa ha portato i giovani italiani a combattere per costruire e proteggere l’Italia come la conosciamo. Un messaggio chiaro è stato lanciato dai militari presenti verso i civili accorsi a sostenere l’iniziativa: «Non siete soli in questa lotta, siamo al vostro fianco», sottolineando il sostegno al comparto di sicurezza nazionale, «a difesa delle libertà e delle coscienze dei popoli». 
 
Dure le reazioni della politica 
«Il raduno è durato poco più di un’ora. C’erano anche molte famiglie con bambini», ha spiegato il Prefetto di Gorizia Raffaele Ricciardi. Durissima la reazione del sottosegretario alla Difesa Mulè, il quale ha fatto sapere che «se fosse accertata la presenza tra i partecipanti di militari scatteranno nei loro confronti le massime sanzioni». 
 
Il raduno a Redipuglia ha suscitato anche l’indignazione della presidente del gruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani. «Non è più questione di vaccini, è la mancanza di rispetto per chi è caduto, è l’oltraggio a un simbolo sacro, che ci lascia sbigottiti e impone la condanna verso chi ha avuto la malsana idea di fare una manifestazione in un sacrario della Nazione». Insomma: c’è voluto un raduno contro il green pass, svoltosi in maniera composta, perché un’esponente del Pd si ricordasse improvvisamente che esistono «luoghi sacri» e caduti a cui portare «rispetto». 
9 Dicembre  2021