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Fondato e diretto, nel 2003, da Ninni Raimondi
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Prima Guerra Mondiale, per non dimenticare 
di Ninni Raimondi
 
Prima Guerra Mondiale, per non dimenticare 
 
"… Il nostro piccolo accampamento è sulle pendici del Bruscòn, verso quota 1100. Qui stanno i 41 muli, i conducenti, il Sergente Rossi capo delle salmerie, il maniscalco, ecc. Gli uomini sono attendati: per muli ecc. si completeranno i baldacchini, possibilmente con tetto in lamiera. Il clima è freddo e umidissimo (montano-forestale) essendo la pineta fitta. La spesa viveri si fa con le carrette all'osteria di Granezza che è assai lontana, o alla Barricata… 
In detti luoghi vi sono le sezioni di Commissariato (sussistenza) della 30° divisione per il sottosettore di sinistra (Barricata) e di destra (Granezza). Il tabacco si prelevava però solo a Granezza, dove ha sede la direzione dell'ufficio di Commissariato. La spesa di foraggio si ha nientemeno che a Rocchette, in pianura: è un bel viaggio. L'avena si prende invece coi viveri. Alla spesa vanno le carrette. L'acqua, che a Campiello veniva attinta dalle botti recate prima da camions e poi col trenino a cremalliére, qui vien presa a Prià dell'Acqua. La misura è di 4 litri per uomo al giorno, per tutte le truppe dell'Altipiano. Detta acqua serve ora però solo per i conducenti, perché noi l'abbiamo qui a Canove: e la trasportiamo a sud del paese, con ghirbe. 
 
Il rancio e il caffè vengono cotti la notte, poiché il Comando brigata Piemonte ha proibito di accendere fuochi durante il giorno, e con ragione. Il caffè vien recato al crepuscolo mattutino, la carne cotta rimane là durante il giorno e recata col rancio di riso o pasta a notte fatta. Gli uomini mangiano quindi , verso le 11 di sera, con fame lupina, e prendono il caffè verso le 5 di mattina. 
 
Di giorno hanno talvolta il formaggio (3 volte per settimana). La razione è completata 3 volte per settimana da cognac o marsala o anisette. Il servizio di viveri per le 3 sezioni in linea è fatto naturalmente con le casse di cottura e i sacchi da pane a dorso di mulo: (un mulo per sezione). I conducenti vengono a turno…" 
Carlo Emilio Gadda 
 
Tra il 24 agosto 1915 e il 31 dicembre 1919 Gadda tenne un minuzioso diario, in parte (quella del 1917) andato perduto.  
Col titolo" Giornale di guerra e di prigionia", fu parzialmente pubblicato solamente nel 1955, e, con alcune aggiunte, nel 1965.  
Solo dopo la sua morte, sarà pubblicata anche la parte relativa a Caporetto e alla prigionia. È una denuncia forte e amara dell'incompetenza con cui era stata condotta la guerra e del degrado fisico e morale della vita dei prigionieri di guerra.  
L'opera gaddiana riporta in differenti occasioni alcuni dei temi che diventeranno il fondamento delle maggiori: il disordine oggettivo del reale, l'affetto dell'autore nei confronti del fratello, l'orrore della guerra, il disprezzo delle gerarchie. 
 
Foto Archivio Storico Biblioteca Nazionale d'Austria ritrae Soldati Austroungarici mentre imbottigliato vino e birra da destinare ai Soldati al fronte
 
3 Maggio  2022