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Fondato e diretto, nel 2003, da Ninni Raimondi
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Ma chi sei, Pelé? 
di Ninni Raimondi
 
Ma chi sei, Pelé? 
 
Il re è morto. E’ volato via ieri sera, all’età di 82 anni, a San Paolo. In Brasile sono stati decretati tre giorni di lutto per la morte di Pelé, il più titolato campione della storia dei Mondiali di calcio, unico ad averli vinti tre volte, oltretutto sempre da protagonista. Per tutti è stato il più grande calciatore di sempre, per molti il più grande in assoluto. Su O Rey troverete in rete di tutto: i video dei suoi gol, i racconti di chi ha strabuzzato gli occhi vedendolo danzare in campo, elogi, encomi, rivelazioni clamorose di qualche episodio della sua straordinaria vita. E pure qualche lacrimuccia italiana, per quel Mondiale messicano che solo lui, con quel Brasile fenomenale, poteva soffiarci, inaugurando la finale con un gol sensazionale. 
 
Ma chi sei, Pelé? 
Chi scrive non lo ha mai visto giocare, non ricorda i suoi gol memorabili, non ha curiosi aneddoti da rimembrare e proporre a voi lettori. Paradosso: poco importa. Perché come tutti, anche i nati troppo tardi per averne ammirato le imprese calcistiche, quella frase l’ha tirata fuori in apparenza senza un perché. Quella frase che tirando i primi calci al pallone, da giovanissimo pulcino, in una qualunque partitella tra amici, tutti voi avrete pronunciato almeno una volta. Quella frase tanto inflazionata quanto inevitabile, tra convinzione di aver apprezzato un grande numero e inguaribile ironia fanciullesca: “Ma chi sei, Pelé?”. 
No, nessuno era Pelé, nessuno lo è mai stato, nessuno lo sarà mai. Fuor di retorica, non significa che Pelé sia insuperabile, qualunque record può essere battuto e un fenomeno più fenomeno del fenomeno può sempre nascere. Non è neppure questione di paragoni, a proposito di vexata quaestio: “Era più forte Pelé o Maradona?”. Risposta impossibile, ognuno manterrà la propria idea, dettata essenzialmente da un istinto, un amore infantile, un’appartenenza. 
 
Gli Dei non si mettono mai a confronto, neppure quelli del calcio. Com’è possibile allora che, ancora oggi, a distanza di cinquanta anni dall’ultima coppa del Mondo alzata al cielo da O Rey, ci siano piccoli calciatori in erba che di tanto in tanto, tra il serio e il faceto, urlano: “Ma chi sei, Pelé”?. Non chiederselo mai, crederci sempre, essenza del mito. Mistero di ogni leggenda che si rispetti. Fascino della storia assurta a mito, per puro istinto. 
Non curatevi di chi oggi si chiederà chi era il più forte. Addio O Rey, palleggia per noi tra le nuvole, con la mano di Dio. 
 
30 Dicembre  2022